Quiz Licenza di caccia - Regione Veneto

MATERIA: ESERCIZIO VENATORIO 1-200

Quesiti Risposta Multipla

116. A che distanza dai valichi montani, interessati dalle rotte di migrazione dell'avifauna, è consentito cacciare? La misura della distanza dai valichi montani, da osservare perché sia consentita la caccia, deve essere non inferiore a m. 500. Spetta alla Regione fissare la distanza in parola, perché la caccia sia legittima: essa, comunque, deve essere compresa fra i 500 e 1.000 metri. La caccia è vietata per una distanza di mille metri dai valichi montani, interessati dalle rotte di migrazione dell'avifauna.

52. Un cacciatore può iscriversi a più di una associazione venatoria, secondo il dettato della legge? No. La legge lo vieta. Si. La legge non lo vieta. La legge demanda a ciascuna Associazione la libera determinazione di associare cacciatori già iscritti ad altre Organizzazioni venatorie.

165. La detenzione illecita di specie imbalsamata protetta comporta la revoca dell'autorizzazione a svolgere attività di tassidermista? Si. Tale illecita detenzione comporta, inoltre, a carico del trasgressore, la comminazione delle relative previste sanzioni. No. La trasgressione in parola comporta la sospensione dell'autorizzazione per un periodo da 1 a 3 anni. Per la detenzione illecita di cui trattasi è prevista la comminazione alternativa di sospensione temporanea dell'autorizzazione ovvero di sanzione amministrativa pecuniaria.

101. Sul terreno allagato da piena di fiume, il cacciatore può legittimamente esercitare l'attività venatoria? Si, se si limita a cacciare la selvaggina acquatica, nel rispetto delle disposizioni del vigente regolamento provinciale. Nella circostanza di fatto considerata, spetta alla Regione decidere la forma di caccia legittimamente praticabile. La legge proibisce a chiunque di cacciare su terreni allagati da piene di fiumi.

37. La legge prescrive che le concessioni di aziende faunistico-venatorie devono essere corredate di programmi di conservazione e di ripristino ambientale. A quale scopo? Per regolamentare al meglio l'esercizio venatorio. Al fine di garantire l'obiettivo naturalistico e faunistico. Allo scopo di garantire il prelievo venatorio di un maggior numero di capi.

150. La gestione delle zone, in cui è consentito addestrare, allenare e svolgere gare di cani, è possibile venga affidata ad associazioni venatorie? È previsto dalla legge che la gestione delle zone in questione possa essere affidata ad associazioni venatorie e cinofile o ad imprenditori agricoli. Le zone per l'addestramento, l'allenamento e per le gare di cani possono legittimamente essere gestite soltanto dagli enti pubblici (Province), delegati dalla Regione. La legge prescrive che le zone destinate all'espletamento di attività cinofile debbano essere gestite esclusivamente da imprenditori agricoli, singoli o associati.

86. Nei fondi con presenza di bestiame allo stato brado o semi-brado, la caccia può essere "liberamente" esercitata? Si, sempre che il proprietario del fondo non decida di vietare la caccia; il divieto deve essere indicato con apposita tabellazione perimetrale. La caccia è sempre vietata, ex legge, nei fondi in cui sia presente bestiame che vive allo stato brado o semi-brado. Nei fondi indicati, la caccia è regolamentata dalla Regione; tale ente stabilisce altresì i parametri entro i quali l'esercizio venatorio è vietato.

22. Chi stabilisce, per ogni Ambito territoriale di caccia, l'indice di densità venatoria minima? L'organismo di gestione degli Ambiti territoriali di caccia. Il Ministro dell'agricoltura e delle foreste, con periodicità quinquennale. La Giunta Regionale, sentito l'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica.

199. Il cacciatore che ha ottenuto per la prima volta la licenza di caccia può subito iniziare l'attività venatoria in forma autonoma? Si. Il documento ha validità su tutto il territorio nazionale. Nei dodici mesi successivi al rilascio della prima licenza di caccia, deve essere accompagnato da altro cacciatore in possesso di valida licenza, rilasciatagli almeno tre anni prima, e che non abbia subito sospensione o revoca della licenza ex art. No, a meno che non eserciti la caccia nelle aziende faunistico-venatorie o nelle aziende agri-turistico-venatorie.

135. I termini per l'esercizio venatorio a determinate specie di fauna selvatica possono essere modificati? Si. La Regione, previo parere dell'I.S.P.R.A. (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), e nel rispetto di determinate condizioni stabilite dalla legge, può autorizzare tali modifiche. In relazione alla situazione ambientale locale, l'organo di gestione dell'Ambito territoriale di caccia può disporre la modifica dei termini di cui trattasi, predisponendo un adeguato piano faunistico-venatorio. I termini temporali, fissati dalla legge, in cui è consentito esercitare la caccia a determinate specie di fauna selvatica, non sono modificabili.

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